03
Feb

Gas contro induzione: quale tra questi è veramente super?

Performanti, facili da pulire e multitasking: i nuovi piani cottura hanno una tecnologia smart all’insegna della semplicità

Nei grandi appartamenti come nei mini spazi il piano cottura ad induzione si apprezza prima di tutto per la sua estetica: la lastra vetroceramica, magari bianca o nera è sottilissima e i comandi sono touch. Nessuna manopola sporgente, linearità massima.

Oltre all’aspetto accattivante i piani a induzione offrono molti vantaggi, che sono alla base del loro enorme successo.

Come funzionano

Il piano a induzione funziona come un’enorme calamita alimentata ad elettricità che trasferisce calore direttamente alle pentole attraverso il campo magnetico che si genera al loro contatto.

Questo riduce gli sprechi e fa sì che il rendimento dei piani ad induzione sia altissimo.

Giusto per per fare un confronto il piano a induzione ha un rendimento intorno al 90% mentre quello a gas si attesta sul 50%. La differenza sta nella elevata dispersione termica data dalla fiamma che viene per la maggior parte sprigionata nell’ambiente circostante.

I vantaggi dei piani a induzione

A livello pratico un piano a induzione offre numerosi vantaggi. Prima di tutto è una superficie liscia, per cui è facilissimo da pulire, il più delle volte basta una passata con uno straccio umido. Niente da smontare, scrostare e da tenere a mollo per ore in prodotti sgrassanti e poco ecologici.

Non c’è manutenzione, niente tubi del gas da tagliandare, manicotti e raccordi che perdono, niente spargifiamma pieni di roba colata e bruciata o getti da regolare. Ovviamente non c’è pericolo di fuga di gas, non ci sono valvole di sicurezza e accendigas a scintilla che si rompono.

Non c’è pericolo di scottatura, il piano in vetroceramica si scalda solo quando gli posizioniamo sopra una padella, e la parte calda diventa di colore rosso per cui si vede subito dove non dobbiamo toccare con mano. I manici delle pentole non diventano roventi per il calore del fuoco. Non ci sono fiamme vive con tutti i pericoli che esse comportano e non c’è saturazione di Co2 dell’ambiente (specie quando si usa una cappa filtrante senza camino che va all’esterno).

Non c’è il vincolo della dimensione dei fuochi e della loro posizione, i modelli più recenti rilevano le dimensioni e la posizione della pentola e accendono solo le bobine in corrispondenza dei fondi.

Non ci sono sprechi perché quando si alza la pentola di qualche cm, il passaggio di corrente viene interrotto. È possibile programmare accensione e spegnimento, se si vuole lasciare il ragù a bollire qualche ora mentre facciamo altro. I modelli più recenti sono integrati con la domotica quindi ancora più versatili e monitorabili senza presidio.

In caso di liquidi che tracimano dalla pentola il piano è in grado di rilevarli e spegnersi.

In quasi tutti i modelli in commercio è presente una sicurezza bambini e un sistema che, in base alla potenza che si sta utilizzando, dopo un certo intervallo di tempo intuisce che ci siamo dimenticati della pentola e la spegne.

Fattore spesso sottovalutato: se non si utilizza il gas in cucina non servono i due fori di areazione obbligatori per legge e il vantaggio in termini di riscaldamento risparmiato non è da poco.

Fornelli vs Piani a induzione: qual’è il migliore?

I piani cottura a induzione non sono solo innovativi e gradevoli esteticamente. Presentano altri vantaggi, tanti connessi al concetto di casa sostenibile. Per aiutarvi a capire meglio il perchè passare ad un piano a induzione ecco una serie di motivi per aiutarvi a fare l’upgrade rispetto ai fornelli tradizionali:

1) Sicurezza. Le piastre a induzione non contemplano fuoriuscite di gas, incrostazioni, né possibilità di bruciature.

2) Facilità e velocità di pulizia. Grazie al piano perfettamente liscio e omogeneo, le piastre a induzione sono facilmente e rapidamente lavabili.

3) Consumi ridotti. Il piano cottura a induzione può offrire un notevole risparmio di energia in quanto non prevede dispersione energetica né spreco di calore, dal momento che il piano si scalda solo in presenza della pentola e diventa freddo non appena la pentola viene tolta, facendo cessare il campo elettromagnetico. Questo sistema fa sì che le pietanze si cuociano uniformemente impiegando un tempo minore, quindi con un minore dispendio energetico. Se in casa possiedi un impianto fotovoltaico, il risparmio sarà praticamente del 100%.

4) Efficienza, che nei piani a induzione raggiunge il 90%. Questo vuol dire che solo il 10% dell’energia erogata da una piastra a induzione viene dispersa.

5) Design accattivante: essenziale, lineare, raffinato e moderno.

 

6) Velocità di cottura: la pentola raggiunge la temperatura richiesta in molto meno tempo. Si pensi che per far bollire un litro di acqua servono 8-9 minuti con il piano a gas e 3-4 minuti con l‘induzione. Il consumo di energia per la cottura è così dimezzato!

7) Regolazione della temperatura: l’induzione permette di regolare la temperatura in maniera molto precisa rispetto al gas. La bassa temperatura è utile per i ragù o la cottura a bagnomaria, impossibili da fare con il gas. Alcuni modelli regolano automaticamente il diametro della zona di calore, adattandolo a quello della padella che gli appoggiamo sopra. In questo è molto più semplice e intuitiva la gestione dello spazio di cottura riducendo ancora di più gli sprechi di energia.

8) Costo: i tradizionali piani a gas costano di meno. A lungo termine però non c’è paragone tra le spese che avremmo con un piano a induzione. Gli optional come la gestione del consumo massimo, lo spegnimento automatico alla rimozione delle padelle, i tempi di riscaldamento dimezzati e altro ancora garantiscono un enorme risparmio energetico, che ha dei riscontri diretti in bolletta.  Meno consumo e meno costi! Quindi una maggiore spesa iniziale viene ammortizzata nel giro di qualche mese, dopodiché è tutto risparmio.

Sfatiamo i falsi miti

Nonostante tutti i vantaggi portati da questi strumenti, girano un sacco di voci misteriose riguardo al loro funzionamento. In quasi tutti i casi si tratta di falsi miti, cioè di normali reazioni di fronte ad una nuova tecnologia che viene introdotta nelle nostre case.

Per spiegarvi meglio di cosa sto parlando ecco un elenco sui falsi luoghi comuni più diffusi sui piani a induzione:

1) Bisogna fare un contratto speciale per l’elettricità

Un normalissimo contratto a 3Kw è più che sufficiente. Ormai quasi tutti i modelli dispongono di un limitatore di potenza che non fa superare un certo consumo e quindi non “fa scattare il contatore”. Per evitare di superare la potenza massima del contatore occorre fare un po’ di attenzione agli elettrodomestici che sono in funzione contemporaneamente: 3 fuochi accesi mentre lavatrice, forno a 250° e lavastoviglie stanno lavorando potrebbe creare un blocco. Se non si vuole avere questi pensieri conviene attivare un contatore più potente.

2) Fa saltare il contatore

Al momento dell’avvio si genera un picco di consumo che dura meno di un secondo ma i piani hanno un sistema automatico che impedisce di accendere altri fuochi contemporaneamente entro quell’intervallo di tempo, oltre alla tolleranza dei contatori che per qualche secondo consentono di “sforare” fino a 3,4 kw. Credo che a nessuno serva far partire due pentole ESATTAMENTE nello stesso secondo! E quando dico “secondo” intendo proprio quello, non è un eufemismo per dire “poco tempo”.

3) Puoi usare un solo fuoco alla volta

4 fuochi assorbono in media 2,4/2,5 kw, e i limiti di potenza dei piani a induzione in commercio sono in media di almeno 3 kw, e quindi possono supportare anche 4 cotture contemporaneamente (se non ci sono altri elettrodomestici in funzione in quel momento).

Esistono modelli che permettono di impostare l’energia massima rilasciabile, impedendo che venga superata, ed evitando così sprechi di energia indesiderati.

4) Servono pentole speciali

Si, servono pentole che abbiano un fondo di un metallo che si scaldi in un campo elettromagnetico per risonanza. Insomma devono contenere ferro. Ormai quasi tutte le pentole in commercio sono compatibili con l’induzione.

PENTOLE SI’: ghisa, acciaio, acciaio smaltato e acciaio inox 

PENTOLE NO: alluminio, rame, ottone, vetro, ceramica e porcellana.

Ma come riconoscere che il fondo sia davvero quello giusto? Esistono vari modi. Il segreto: prova con una calamita! Avvicinandola alla parte inferiore della pentola se rimane attaccata va bene. Fai però attenzione che la presa del magnete sia ben salda, in caso contrario la cottura potrebbe non essere ottimale. Se invece non si genera nessuna attrazione, vuol dire che il fondo non contiene i metalli adatti per attivare il calore sulla piastra. 

5) Emette radiazioni pericolose

No. Cioè, emette radiazioni, come tutto. Siamo immersi nelle radiazioni elettromagnetiche, la luce stessa è radiazione elettromagnetica, i termosifoni emettono radiazione elettromagnetica eccetera. E l’emissione delle bobine del piano ad induzione è circa 1/100 a quella naturale del nostro pianeta (50 ut).

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