24
Ago

Piani top cucine, quale materiale scegliere.

Il progetto di una cucina deve combinare estetica e praticità d’uso.

L’estetica ha senso per me se si mantiene nel tempo perché si può anche fare una “bella” cucina ma se i materiali scelti sono delicati e si rovinano facilmente, dopo un po’ l’effetto non è più quello iniziale.

Un vero peccato spendere tanti soldi e poi avere un risultato mediocre, non credi?

Ecco perché il piano di lavoro (in gergo tecnico chiamato anche top) ha molta importanza.

Pensiamo alla cucina come ad un laboratorio: si utilizzano acidi (limone, agrumi, aceto), sostanze oleose (olio, sughi), si sbatte, si taglia, si striscia e si appoggiano pentole bollenti. Insomma, non andiamo tanto per il sottile quando cuciniamo.

Detto ciò, quali sono i requisiti che deve avere un buon piano di lavoro?

Bellezza

Robustezza nei confronti di urti, usura e calore

Resistenza all’acqua

Resistenza a macchie e corrosione

Facilità di pulizia, igienicità

Costo accessibile

Non ne esiste uno che racchiude tutte queste caratteristiche ai massimi livelli, te lo dico già.

C’è sempre qualche compromesso da accettare ma possiamo andare abbastanza vicini alla perfezione. Dipende da quello a cui dai la priorità.

Vediamo che cosa c’è in commercio.

marmi
  • Pietra naturale, marmo – granito – porfido: sicuramente molto bella esteticamente, ha un’ottima robustezza. I marmi sono i più ricercati (calacatta, nero marquinia, emperador per citare i più belli) ma sono molto costosi a causa dei costi dovuti all’estrazione dalle cave e le lavorazioni.

Anche se ci sono dei trattamenti superficiali che vengono fatti per proteggerla, viene facilmente attaccata dagli acidi e resiste poco anche alle macchie. Si presta ad ogni tipo di lavorazione che permette di avere lavandini sottotop e filotop (senza gradini). Inoltre si possono ricavare degli stupendi lavelli monoblocco che richiamano gli acquai della cucina della nonna.

legno
  • Legno: molto bello esteticamente. Robustissimo ma delicato allo stesso tempo. Assorbe le macchie e gli acidi lo corrodono. Difficile da pulire e anche l’acqua può farlo “muovere”. Se non ami vederlo macchiato, con aloni e ammaccature (che per molti è il suo bello) sappi che ci sono dei trattamenti superficiali trasparenti e opachi che lo proteggono rendendolo impermeabile – trattamento da fare ½ volte l’anno.
inox
inox vibrato
  • Inox: il re dei piani di lavoro, igienico e indistruttibile ha la caratteristica che lavello, piano cottura e alzate a muro possono essere saldate senza avere giunti che raccolgono sporcizia. Ha alcune caratteristiche che non lo fanno essere il numero 1 tra i top di cucina:

Si riga. Mentre nelle cucine industriali non è un problema, in quelle casalinghe dà molto fastidio.

Ogni briciola si nota facendolo sempre sembrare sporco.

Costa caro.

In commercio esiste la variante “vibrata” ottenuta da una rigatura uniforme su tutta la superficie che la rende opaca ma molto bella.

laminato
  • Laminato: è un pannello in particelle di legno rivestito da una lamina con diverse colorazioni. E’ impermeabile all’acqua a patto che siano sigillati i bordi altrimenti si impregna la parte legnosa e “gonfia”. Ecco perché il lavello e il piano cottura vanno posati ad incasso in appoggio, così si sigillano i bordi e non si hanno infiltrazioni.

Il più diffuso per via dell’effetto estetico, per robustezza e resistenza alle macchie è l’HPL. E’ costituito da numerosi strati di carta Kraft impregnati con resine termoindurenti, compattati con carta decorativa e rivestimento protettivo attraverso l’azione combinata di calore (140/150 °C) e alta pressione per circa 40/50 minuti. Molto robusto, ha qualche piccolo limite nei confronti della temperatura e del taglio diretti: si può appoggiare una pentola calda ma è meglio toglierla in tempi brevi.

In sostanza usare un sottopentola e un tagliere permetterà di avere un top indistruttibile.

Ci sono molte varianti di colore anche con effetti lapidei o legnosi e superfici mosse, tanto che a volte solo toccandolo si percepisce che è laminato e non pietra vera o legno.

Facile da giuntare e da pulire con i normali prodotti in commercio (evitando sempre spugne abrasive e solventi) ha anche un costo accessibile.

UNICOLOR

C’è anche il laminato Unicolor con bordo unicolor ottenuto da una lavorazione più complessa al fine di ottenere un rivestimento più spesso e un film superficiale più resistente, ovviamente più costoso del laminato normale. In questo caso si possono avere lavello e piano cottura a filo top (senza gradino) mentre il lavello può anche essere sottotop perché i bordi sono sigillati e non ci possono essere infiltrazioni d’acqua.

fenix
  • Fenix: è un materiale brevettato, costituito da un supporto in laminato su cui si applica un ulteriore strato di resine acriliche di nuova generazione indurite e fissate con un procedimento detto “Electron Beam Curing”. Questo lo rende vellutato al tatto e resistente a graffi ed abrasioni. Inoltre è riparabile a caldo applicando un panno umido sulla superficie e scaldandolo con il ferro da stiro. La superficie si scalda e si salda nuovamente. Proprio per questo fare attenzione al calore (è pur sempre un laminato) mentre per la pulizia vanno bene prodotti sgrassanti senza usare panni abrasivi. La spugna magica può aiutare ad eliminare gli eventuali micrograffi.
quarzi
  • Quarzi e agglomerati : molto robusti e resistenti sono agglomerati di polvere di quarzo e marmi con resine atte ad eliminare il principale problema delle pietre naturali e cioè l’assorbimento dell’unto (sughi&co) e l’attaccabilità da parte degli acidi, succo di limone in primis. Attenzione solo ad appoggiarci sopra pentole molto calde o la caffettiera bollente perché le resine contenute nell’agglomerato potrebbero creare, specie nei colori molto chiari, degli aloni.

Si possono avere colori a tinta unita compatta o con inserti di altri materiali inerti e addirittura si possono avere effetti venati tipo marmo. La superficie può essere lucida o con effetto naturale.

Hanno un’ottima robustezza e come le pietre si prestano ad ogni tipo di lavorazione che permettono di avere lavandini sottotop e filotop (senza gradini).

gres
  • Ceramica, gres porcellanato, dekton, laminam: le cosiddette pietre sinterizzate sono robustissime e molto belle. Le finiture sono molte: dalla tinta unita compatta agli effetti lapidei, screziati, legnosi e possono abche avere inserti di granulometria diversa. Superficialmente posso essere lucidi oppure opachi. Una vera scoperta tecnologica per i piani di cucina.

Per il procedimento produttivo si utilizzano miscele di materie prime naturali (per lo più composte da argille ceramiche, feldspati, caolini e sabbia) che vengono macinate ad umido, trasformate in granulato, e compattate ad alta pressione tramite appositi macchinari. A quel punto avviene una speciale cottura delle lastre che permette alle terre di essere “sinterizzate” (ovvero cotte all’interno di uno stampo in pressione) ad una temperatura di circa 1.200 gradi, lavorazione da cui traggono il nome di “pietra sinterizzata”. Si possono avere in bassi spessori, 1,2 cm ma in questo caso occorre fare attenzione perché diventa delicata la fase di trasporto e montaggio: il minimo sbilanciamento lo fa spezzare.

Il costo è sopra la media ma ne vale la pena.

corian
  • Corian: costituito da un impasto di resine acriliche, minerali naturali e bauxite, è un materiale compatto e resistentissimo a urti, macchie e umidità. Per questo è molto igienico e viene anche utilizzato nei laboratori farmaceutici. Ha un effetto setoso e può essere saldato negli angoli così da avere una superficie compatta come se fosse un pezzo unico. Inoltre può essere curvato.

Ha però scarsa resistenza ad alcuni acidi, le tinture per capelli, l’inchiostro, acetone, trielina e il calore lo può rovinare. Usare sottopentole e taglieri è consigliabile.

Spero che questa panoramica ti sia di aiuto per fare la tua scelta consapevole.

Il mio consiglio è di valutare secondo questi fattori – in ordine di importanza –

  1. Bellezza che dura nel tempo grazie alla facilità di manutenzione/pulizia
  2. Resistenza/robustezza nei confronti dei vari “nemici”
  3. Costo

Naturalmente ognuno ragiona secondo i propri gusti ma attenzione a scartare un materiale per via del prezzo: la differenza che nel costo complessivo della cucina ha un certo peso, può nel tempo diventare relativa se il materiale ha delle ottime qualità di resistenza. Non si rovina e a volte più lo usi e più te ne innamori.

In ogni caso puoi ancora approfondire la tua ricerca: in ufficio ho tutti i campioni di materiali da poter confrontare e valutare economicamente.

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